ISREV - Istituto per la Storia della Resistenza e della Societa' Contemporanea del Vittoriese Aps

Sentieristica :: Sentiero della Rappresaglia


NOTA: descrizione del percorso presente anche nel sito
"NATURALMENTE Vittorio Veneto" al seguente indirizzo:

https://www.naturalmentevittorioveneto.it/v1-variante-isrev



DENOMINAZIONE DEL SENTIERO

Il sentiero, denominato "Sui Luoghi della Rappresaglia Tedesca" (23 Agosto 1944)", ripercorre i luoghi che furono teatro della rappresaglia tedesca del 23 Agosto 1944, che porto' all'incendio e alla distruzione dei borghi di Santa Giustina, Naronchie, Pradal Centro e Pradal Basso.

CARATTERISTICHE DEL PERCORSO

Itinerario: Piazza Santa Giustina (155 s.l.m.), bivio per Borgo Naronchie, incrocio con la strada tagliafuoco, Borgo Naronchie (352 s.l.m.), Borgo Pradal Centro (380 s.l.m.), Borgo Pradal Basso (298 s.l.m.) e Piazza Santa Giustina.

Dislivello: 200 metri circa in salita e discesa.
Caratteristiche: itinerario su mulattiera e carrozzabile, percorribile esclusivamente a piedi.
Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti circa.
Grado di difficolta': itinerario facile, alla portata di tutti.
Periodo consigliato: in tutti i periodi dell'anno.

Come raggiungere il punto di partenza: l'itinerario ha inizio a Piazza Santa Giustina, a Nord di Serravalle, raggiungibile da Sud dopo aver attraversato tutto Vittorio Veneto e da Nord all'uscita dell'Autostrada A27 all'entrata Nord della citta'. La piazza Santa Giustina e' dotata di ampio parcheggio gratuito dove lasciare l'auto.

PUNTI DI INTERESSE



a) Santa Giustina. All'epoca dei fatti, e cioe' nel 1944, il quartiere di Santa Giustina era un luogo di vitale importanza strategica per i tedeschi. In questa zona era ubicata la Caserma "Vittorio Emanuele II", poi intitolata dopo l'8 Settembre 1943 dalla RSI a Goffredo Mameli, in cui avevano sede le truppe tedesche della Feldgendarmerie, cioe' i reparti territoriali dislocati in zona, composti perlopiu' da riservisti anziani, come per esempio il reparto Feldgenmarschkompanie XVII/25, gia' di stanza in precedenza al Collegio "Dante Alighieri". Poco distante, presso la scuola materna "Alessandro Manzoni", v'era un deposito d'armi e di polvere da sparo, sempre gestito da personale tedesco. E proprio l'attacco dei partigiani effettuato nella notte del 22 Agosto 1944, giorno della ricorrenza della festivita' della Santa patrona di Serravalle Santa Augusta, nei confronti della Caserma di Santa Giustina occupata appunto dalle truppe tedesche, scateno' l'azione punitiva tedesca di rappresaglia, che fu immediata e spietata.

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b) Montebello. E' un gruppo di case che si trova all'altezza della seconda curva del primo tornante della carrozzabile che porta in Maren, proprio sopra la Caserma di Santa Giustina, da cui con tutta probabilita' si erano appostati i resistenti che avevano fatto fuoco la sera precedente. Furono le prime ad essere investite dal rastrellamento tedesco: inutili le spiegazioni avanzate dagli abitanti (una quindicina) che miravano a convincere i militi della loro estraneita' all'accaduto. Vennero incendiate e distrutte, insieme alle stalle, le abitazioni di Nicolo' De Nardi e Caterina De Nardi; tutti i capi di bestiame e il foraggio per l'alimentazione vennero requisiti.

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c) Naronchie. Inspiegabilmente i tedeschi non salirono fino Naronchie, un borgo di una ventina di abitanti che si trova appena sopra il sentiero utilizzato dai rastrellatori, ma si limitarono a incendiare solo le prime due abitazioni che si incontrano prima del borgo: la stalletta di Teresa Tirindelli vedova Da Re e la casa di Isacco De Negri "Maiola". Non sono note le ragioni di questa decisione da parte dei tedeschi: secondo alcuni voci, di cui pero' non si e' trovato riscontro documentale, nel Borgo abitava un informatore che avrebbe fornito in precedenza informazioni ai tedeschi sul passaggio delle formazioni partigiane, e grazie a questa circostanza l'abitato fu salvo.

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d) Pradal Centro. Era la borgata piu' popolosa della zona, con una quarantina di abitanti circa. Qui la mattina del 23 Agosto 1944 i tedeschi piombarono in forze, mettendola letteralmente a ferro e fuoco. Distrussero complessivamente 7 case, 6 stalle e due fienili appartenenti alle famiglie di Augusto De Nardi "Zanco", Ida De Nardi "Vedot", Giuseppe De Nardi "Zanco", Andrea De Nardi "Zanco", Giovanni De Nardi "Vedot" fu Pietro e di Giovanni De Nardi fu Domenico "Vedot", requisendo anche tutto il bestiame. Non vi furono civili uccisi nel corso dell'azione, ma gli abitanti si trovarono dall'oggi al domani senza una casa e privi di ogni mezzo di sostentamento. Per loro si apriva una prospettiva di miseria, costretti a mendicare un misero pasto nelle mense comunali o a ricorrere all'aiuto di parenti e amici. Alla fine la maggioranza della popolazione preferi' emigrare verso le zone del fondovalle come Savassa e Forcal, o addirittura all'estero , da cui non sarebbe piu' ritornata.

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e) Pradal Basso. Come per il precedente insediamento di Naronchie, in questa localita', dove vivevano una trentina di persone, i tedeschi adottarono due pesi e due misure: risparmiarono le abitazioni che si trovano sotto l'attuale sede stradale, e si accanirono invece sulle case a monte della carrozzabile, occupate dalla famiglia Botteon composta da 8 persone, al civico n. 10 di Via Pradal. Nonostante il capofamiglia Augusto fosse un grande invalido di guerra e cavaliere di Vittorio Veneto, appiccarono il fuoco con delle fascine nel sottoscala di una queste distruggendo completamente tutti gli edifici, e requisirono tutto il bestiame (pecore e vacche). Anche in questo caso, a fare la differenza nel comportamento dei tedeschi, fu la circostanza che una donna abitante in una casa a ridosso della carrozzabile intratteneva una relazione con un noto fascista della zona. Motivo per cui l'abitato di sotto godette di un trattamento di favore.