Sentieristica :: Il sentiero PAGNOCA
EDIZIONE APRILE 2024
Escursione storico naturalistica sulle orme della prima salita sull'Altopiano del Cansiglio dei partigiani del Gruppo Brigate "Vittorio Veneto" organizzata dall'ISREV Onlus in collaborazione con il Comune di Sarmede, la Provincia di Treviso, e il Gruppo Alpini ed Artiglieri di Montaner.
Per maggiori informazione scarica il depliant informativo sul Sentiero Pagnoca.
Il sentiero 'Pagnoca' prende il nome dal comandante del gruppo
brigate 'Vittorio Veneto' GioBatta Bitto, all'anagrafe partigiana
'Pagnoca'. Classe 1919 di Montaner di Sarmede (Treviso), Bitto
fu negli anni 1941-1943 sottotenente del 3^ Reggimento Artiglieria
Alpina della Iulia a Gorizia. A seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, Bitto' riusci' con
mezzi di fortuna a raggiungere Montaner di Sarmede. Qui, insieme
al parroco monsignor Giuseppe Fae', organizzo' i giovani del Paese
e diede vita al leggendario Battaglione poi Brigata e infi ne Gruppo
Brigate "Vittorio Veneto", di cui fu comandante fi no alla Liberazione, e
che aggregava giovani da tutta la pedemontana del Vittoriese e anche
della Destra Tagliamento.
Socio fondatore dell'ANPI di Vittorio Veneto, Bitto fu fondatore insieme
a Giacomo Petterle dell'ISREV (l'Istituto per la Storia della Resistenza
e della Societa' Contemporanea del Vittoriese), di cui ricopri' la carica
prima di presidente sino al 1995, e successivamente di componente
del Direttivo. Mori' a Vittorio Veneto il 26 dicembre 2003.
Il Gruppo Brigate "Vittorio Veneto"
La formazione partigiana "Vittorio Veneto" nacque ufficialmente
a Montaner di Sarmede la notte del 26 marzo 1944, data in cui
un primo gruppo di montaneresi sali' stabilmente nell'Altopiano
del Cansiglio.
Il nome "Vittorio Veneto" lo assunse pero' piu' tardi,
quando all'iniziale squadra di montaneresi si aggiunse anche un
nucleo di vittoriesi.
Successivamente la formazione aderi' alle brigate Garibaldi, entrando
cosi' a far parte della Divisione "Nino Nannetti", e si trasformo' prima in
brigata e poi in gruppo brigate, con piu' di duemila uomini tra territoriali
e partigiani in montagna.
La zona operativa di pertinenza del Gruppo Brigate "Vittorio
Veneto" era piuttosto vasta, a cavallo del trevigiano e del bellunese.
Includeva non solo l'Altopiano del Cansiglio, ma anche l'Alpago, la
pedemontana; era delimitata ad ovest dalla Statale Alemagna e a sud
dalla Pontebbana, da S. Vendemiano fino a Sacile.
Il sentiero "Pagnoca" ripercorre fedelmente l'itinerario della
prima salita sull'Altopiano del Cansiglio dei partigiani del
"Vittorio Veneto".
Era il 26 marzo 1944: nella prima mattinata due individui in
borghese, che si spacciavano per soldati sbandati, si presentarono
alla canonica del parroco di Montaner, monsignor Giuseppe Fae',
per chiedere assistenza e rifugio.
I due in realta' erano dei fascisti, mandati per accertare l'esistenza di
una organizzazione clandestina di resistenza a fascisti e tedeschi.
Monsignor Fae', non sospettando di nulla, li accolse benevolmente
e fu prodigo di informazioni. Racconto' loro dell'esistenza di una
rete di mutua assistenza con sede in canonica, che nascondeva
prigionieri sbandati, raccoglieva segretamente viveri e armi e
organizzava anche sabotaggi alle infrastrutture.
Nel pomeriggio i due borghesi, con una scusa, si dileguarono,
per ritornare a sera in compagnia di una ventina di militi della
Guardia Nazionale Repubblicana del Presidio del Sifone della
Friga, meglio conosciuto come il "Tubo", che irruppero nella
canonica, catturando monsignor Fae', la sorella Giovanna e altri
due collaboratori del parroco.
Prontamente informati di quanto accaduto, i giovani di Montaner
non persero tempo: con le poche armi e i pochi viveri racimolati e
nascosti segretamente sopra la latteria, si avviarono sotto la guida
di "Pagnoca" in Cansiglio, e precisamente a Col Alt.
Nessuno di loro penso' quella sera all'importanza di questo gesto,
al signifi cato che esso racchiudeva in se'.
"Eravamo tutti preoccupati - dira' GioBatta Bitto "Pagnoca" - di
sottrarci all'arresto da parte dei fascisti che prima o poi sarebbero
piombati in Paese, e nello stesso tempo di evitare conseguenze
spiacevoli ai nostri cari, familiari, parenti, amici, che in qualche
modo potevano essere coinvolti."
In realta' da quella sera nacque la volonta' di opporsi al nemico e di
lottare per restituire il proprio paese e l'Italia tutta all'indipendenza,
alla liberta' e alla democrazia. Da quella sera tutto un paese divenne
partigiano. Da quella sera nacque la Resistenza in Cansiglio e nel
Vittoriese.
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