ISREV - Istituto per la Storia della Resistenza e della Societa' Contemporanea del Vittoriese Aps

Progetti in corso




1) Presenza ebraica a Vittorio Veneto
Vittorio Veneto fin dalla seconda meta' del 1500 e' stato sede di un impoirtante insediamento ebraico ubicato in localita' Ghetto, fuori l'antico centro di Ceneda, in una localita' collocata all'ombra del Castello di San Martino e compresa tra la parte piu' stretta di via Daniele Manin (gia' via Salsa), via Lorenzo Da Ponte (gia' Calcalda) e via Beniamino Labbi (gia' Bella Venezia).
Qui sorgevano, uno addossato all'altro, gli edifici occupati ad uso abitazione, dotati di orti, broli e cortili; quelli utilizzati per le attivita' lavorative di "feneratores" e per lo stoccaggio delle merci, con zone dedicate alla lavorazioni di pelli e alla filatura della seta e gli spazi dedicati al culto, quali la vecchia Sinagoga sita nel palazzo di via Manin e la nuova Sinagoga inaugurata ufficialmente nel 1790 e situata tra le vie Labbi e Lorenzo da Ponte, un vero e proprio gioiello dell'arte del suo tempo.
Il progetto in questione, che trovera' traduzione in una guida divulgativo ad uso didattico di studenti e turisti, si propone di fornire le informazioni essenziali sull'argomento in un arco cronologico che va dal primo insediamento ebraico in Citta' ai giorni nostri, unitamente a una proposta di percorso strutturato sui luoghi della Comunita' ebraica cittadina, al fine di consentire a docenti e alle classi di effettuare in autonomia le visite guidate che attualmente organizza l'Istituto della Resistenza. in occasione del Giorno della Memoria (27 Gennaio).



2) Nascita e affermazione del Fascismo a Vittorio Veneto
Esiste sul periodo fascista vittoriese quasi una damnatio memoriae che si e' protratta fino ai nostri giorni e che ha relegato l'esperienza fascista all'oblio del tempo.
Sembra quasi che a un certo punto tutti, protagonisti e testimoni diretti, attori e comprimari, carnefici e vittime, abbiano voluto per tacito accordo fare autocensura di quel periodo e voltare decisamente pagina, come se tale rimozione bastasse a chiudere i conti con un ventennio di dittatura.
Anche nel campo della ricostruzione storica locale il copione non cambia: il tema Fascismo ha sempre rappresentato una sorta di tabu', un qualcosa di "non politicamente corretto", un terreno minato che rischiava di mettere in cattiva luce colui che aveva avuto l'ardire di avventurarvisi. Di conseguenza molti studiosi, che avrebbero voluto affrontare l'argomento, hanno preferito fare marcia indietro e occuparsi d'altro.
Cosi' ognuno preferisce rifugiarsi nell'interpretazione che piu' risponde ai propri desiderata o meglio si adatta alle varie situazioni che stanno esaminando.
Troppo poco per un periodo che ha occupato, nel bene e nel male, venti e piu' anni della nostra storia nazionale e cittadina e che ha determinato cio' che siamo oggi.
Non rimane dunque che un ritorno ai fatti, all'analisi vera e propria del Fascismo nel suo dispiegarsi fenomenico, nella consapevolezza per comprendere e definire un fenomeno come il Fascismo e' necessario anzitutto scriverne la sua stessa storia.
Naturalmente in questo progetto la nostra indagine sara' incentrata su scala locale, cioe' con una lente di ingrandimento rivolta alle vicende occorse a Vittorio Veneto; siamo convinti tuttavia che cio' non costituisca un limite, ma addirittura un modo per capire meglio come il Fascismo si e' declinato in chiave nazionale, in quanto storia locale e storia generale altro non sono che i due aspetti dello stesso fenomeno.